Come ho pagato un iPad Air M1 300 euro
Ho chiuso una trattativa portandomi a casa un iPad Air M1 a 300 euro su subito.it
Niente il giorno post laurea mi prende la scimmia. Il buon Amazon di 200 euro di Credem non arrivava, iPad Air M2 rimane sempre fisso a 700 euro, insomma inizio a guardare su subito.it. Mi stavo ovviamente annoiando da un lato dall’altro mi sono detto: se lo trovo a 300 euro massimo lo prendo.
Guardo e vedo un annuncio messo la sera prima di un Air M1 64 GB Grigio scuro. Ok non era il mio taglio di memoria ma ci posso stare. Richiesta: 450 euro. Prodotto con tutto e comprato su Amazon a marzo 2024, quindi ancora in piena garanzia Apple volendo.
Prendo accordo, mi faccio 43km di tangenziale praticamente tutta quella di Torino per andare da sud a nord. Arrivo al punto di incontro e lo vedo. Sto ragazzo lo doveva palesemente vendere, io con la mia faccia da culo come sempre ho prelevato solo la cifra che gli avrei dato, nulla di più. Ma fino a quel momento non avevamo parlato di soldi o di prezzo. Perchè? In questo modo per lui nella sua testa era venduto a 450 euro, ma essendo in vendita e con la necessità di venderlo, una volta visti i soldi sarebbe sceso molto più facilmente.
Inizio a guardare il prodotto, tutto perfetto, scatola ok, seriale ok tutto ok. Sempre da buon figlio di buona donna, gli dico ok e che va abbastanza bene, spostando poi sul prezzo. Lui mi fa che era 450. Lo guardo e gli dico che sa benissimo che non è il suo prezzo. Io parto da 280. Lui si mette a ridere come se facesse lo spaccone, ecco il suo errore.
Mi dice che refurbished glielo valutava 400 euro ed allora io, beh scusa ma di cosa stiamo parlando e come mai non lo vendi a loro? Lui mi fa va beh dai 400.
Ed io che insisto sul fatto che non mi muovevo ed aggiungo il carico: “Ci sono dei segni sul display (invece era solo sporco), mi avevi detto che era perfetto e mi sono fatto 43 km di tangenziale”. Lui ride ancora con la faccia da culo e dice 380.
Io lo guardo e gli dico 290 solamente perché sono venuto fino a qui e soprattutto il prodotto praticamente da marzo è senza garanzia a meno che tu non mi ceda il tuo account Amazon. Lui rimane di sasso. Poi insiste e riprende dai 350.
A quel punto lancio il sasso finale. 300 e tiro fuori i soldi facendoglieli vedere tutti. Come sempre accade, in quel momento la tua testa non capisce più niente e pensi solo ad averli.
Tenta ancora con 320, ma alla fine poi dopo 4 min di stallo e silenzio io dico che beh sarei dovuto andare via e che per me andava bene così.
“No aspetta” taaaaac l’errore finale. Una volta visti i soldi non capiscono più niente.
Morale della favola 300 euro volevo spendere, 300 ne ho spesi. Si ok c’è la benzina, ma saranno stati 3/4 euro? Ci sta.
Non vuole essere unta tecnica di vendita, però ragazzi su Subito.it è così. A maggior ragione se poi uno non è nemmeno interessato realmente a comprare. Io ero lì non tanto per diletto, quanto per fare l’affare. È chiaro che bisogna saper da un lato trovare il giusto venditore e dall’altro anche il prodotto per cui ne valga la pena. Se avete un minimo di occhio e di attenzione e conoscenza delle cose, sapete quanto vale ciò che avete fra le mani. Quindi vi diventa anche più semplice contrattare.
Una cosa che negli anni ho sperimentato e che funziona magicamente è il far vedere i soldi. Io li preparo sempre nella tasca della giacca o dei jeans. Quelli che voglio spendere. Chiaramente mi metto sempre in una zona con una telecamera presente in giro o lascio il cell in auto che mi riprende. Mai “solo”. Ok che sono un ragazzone di 1,85 mt però… Quando poi la trattativa è in stallo, li tiro fuori dalla tasca e li mostro. Lì entra in gioco la psicologia delle persone che si dividono in due tipi: ho bisogno di vendere, non ho bisogno di vendere.
Nel primo caso è facile. Come il ragazzo qui citato una volta che sei lì, che fai perdi il tutto? No. Allora cerchi di salvare il salvabile. Io che non avevo alcuna intenzione di andare oltre ero sereno. Tornare a casa o meno con l’iPad non era un problema per me, anzi. Era il più classico degli sfizi, per cui… In questo caso si chiama affare.
Nel secondo caso è complesso. Lì entrano i nervi e dipende molto da voi. Praticamente siete a parti invertite. Lui che non ha bisogno di vendere ma va a “giocare” con voi. Voi che invece volete il prodotto. È chiaro che vale il discorso per cui conosco il prodotto, so di cosa parlo e so quanto spendere. Però occhio. Siete voi dalla parte del difetto e se fate anche la minima mossa, come nel caso dello spaccone, zaaaac. Lo squalo vi mangia.
Se posso chiaramente cerco sempre di stare in entrambe le posizioni sia quando compro che quando vendo. Però non è chiaramente semplice.
Fatemi sapere le vostre esperienze di vendita se vi va.
Questo post è stato interamente scritto dal mio iPad Air M1.
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