E se non volessi guadagnare di più?
Ultimamente mi sono completamente ritirato su alcuni aspetti economici cercando di capire come gestire meglio il mio denaro senza voler guadagnare di più.
Nel percorso di ricostruzione finanziaria che sto attuando in primis con me stesso ed in secondo luogo nei confronti della mia famiglia, mi sono spesso scontrato con una delle più facili considerazioni che il tipico lavoratore italiano può effettuare: lamentarsi del proprio stipendio basso.
Non facciamo discorsi classisti, economici o ancora peggio sindacali, ma è innegabile che molto spesso abbiamo a che fare con una serie di considerazioni che non puntano a mai a metterci in discussione ma a voler trovare una piaga in quello che è il nostro stipendio, quindi il nostro lavoro e nel trattamento che la nostra azienda ci riserva. Siamo sempre pronti a lamentarci in prima linea, senza mai fare una piccola autocritica. Nel mio progetto costi 0 ho iniziato a porre delle basi per cercare di ottimizzare quelle che sono le mie entrate e lavorare su di esse. Ho delle certezze nella vita e quindi mi concentro su di esse. Da buon figlio del consumismo e consumista attivo, continuavo ad immagazzinare spese e costi piuttosto che ottimizzare una delle tante cose che già avevo a mia disposizione da tempo. Ma ora basta, si cambia.
Ho preso i miei costi fissi, il mio stipendio ed ho iniziato a lavorare su di essi. Ho visto le uscite, le ho analizzate e comprese ed ho iniziato a tagliare tutti i “vizi”. Il risultato? Che il mio stipendio basta ed avanza. Sottolineo che pago un mutuo da solo e che questo impatta per un 30% delle mie entrate. Semplice e veloce come ragionamento? No, credetemi, è molto complicato da attuare, specialmente con un background come il mio e nella società di oggi. È un lungo percorso di cambiamento e, soprattutto, di crescita personale. Mi sono reso conto che non ho bisogno di più, se non per una gratificazione personale, per una crescita lavorativa e per un supporto. Gestire più denaro richiede più tempo, a meno che non si abbia un piano solido alla base della propria vita. Come? Se ho sempre stimato le mie spese in un certo importo e aumentano le mie entrate, posso aumentare il risparmio e investire di più. Semplice? Sì, a patto di non lasciarmi tentare dalla voglia di cambiare auto, guardaroba, computer, ecc. Qui viene la parte difficile e bisogna combattere con le pressioni della società moderna.
Lo stipendio medio in Italia nel 2024 varia considerevolmente in base a diversi fattori, tra cui la regione, il settore lavorativo e la posizione lavorativa. A livello nazionale, lo stipendio medio lordo annuale si aggira tra i 22.500 e i 28.500 euro, con una retribuzione mensile media che oscilla tra 1.250 e 1.700 euro. Analizzando le differenze regionali, emerge che la Lombardia registra uno degli stipendi medi più alti, con una media di 33.452 euro lordi annui, equivalenti a circa 1.958 euro netti mensili. Al contrario, le regioni del Sud, come la Calabria e la Basilicata, presentano stipendi medi inferiori, rispettivamente 26.631 e 26.055 euro lordi annui. Gli stipendi variano anche in base all'età. I lavoratori under 30 hanno uno stipendio medio inferiore rispetto alle fasce di età superiori, con una media di circa 1.634 euro netti mensili.
Non vuole essere una lezione, credetemi, ma una riflessione che spero possiate fare anche voi. Anche perché lamentarsi, dopo un po’, porta solo conseguenze negative, come in tutte le cose.
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