Ho capito come usare l’Apple Watch
Sono alla terza generazione di Apple Watch al mio polso e solo ora ho capito come può essermi utile.
Lo ammetto, spesso le cose le inizio ad utilizzare con calma e con i miei tempi. Non sono sempre in linea con quello che mi ruota attorno, sono particolare dai. Sono alla terza generazione di Apple Watch al mio polso e solamente ora, dopo aver compiuto trent’anni, ho iniziato ad usare realmente il prodotto ed a capirne l’uso di base.
Facciamo però un salto indietro. Era il primissimo Apple Watch il Series 0 che aveva lascito tutti un pochino così diciamo. Era un prototipo a modo suo ma già da lì si potevano capire due aspetti fondamentali della decisione di Apple: puntare sulla salute delle persone e dare uno strumento in più di utilizzo dei propri prodotti e servizi.
Sono poi passato al Series 3 LTE preso dalla Svizzera. Scelsi il modello da 42mm all’epoca e lo presi con ancora un anno di garanzia Apple e quel suo essere esclusivo visto che al tempo non era ancora commercializzato in Italia. Mi ci trovai bene e non sentii la necessità di cambiarlo fino al Series 7. O meglio, ho approfittato del mio migliore amico per prendere da lui il Series 6 41mm mentre lui prese il 7 nuovo di pacca. Sono passati quindi circa tre anni da quando ho al polso il mio attuale Apple Watch e, nonostante il cane ed i suoi morsi ed un display che per la prima volta è veramente rovinato, ammetto che ho capito solamente ora come utilizzarlo realmente.
Per me fino a pochi giorni fa è stato solo e sempre una cosa: un notificatore ed un metodo di pagamento di backup. Sono sincero, non ci facevo praticamente nient’altro se non avviare la corsa su Strava. Stop. Penso di non aver mai chiamato nessuno direttamente dall’orologio, così come non ho mai mandato alcun messaggio e/o controllato altre opzioni. Non lo consultavo nemmeno, lo avevo al polso e stop. Poi però arriva l’illuminazione (come sempre nel mio caso).
Vi faccio vedere prima la watch face che ho scelto per guidarmi nel mio ragionamento. Voi mi direte si ok cosa c’è di particolare Claudio? Magari molti di voi la usano già da tantissimo tempo e non hanno mai fatto queste considerazioni. Vi ricordate il paragrafo iniziale? Quello in cui vi dicevo che ho bisogno dei miei tempi? Ecco, io arrivo dopo e con calma. In questi giorni ho iniziato ad interagire di più con il mio polso ed è tutto nato dall’essere sul divano con telecomando dell’Apple TV ed iPhone lontani. In pratica in quel momento ho acceso i miei neuroni e mi sono detto: come posso fare? Ed inizio allora spulciare nelle varie applicazioni presenti. Trovo “Remote” che subito mi trova la Apple TV del salotto e che mi permette di comandarla come se fossi con il telecomando in mano. Stessa identica esperienza d’uso, non sto scherzando. Monto poi il Ring Intercom che, tramite Homebridge, ho collegato all’app Casa in maniera tale da aprire i portoni di casa con un semplice tap. Non posso sempre avere il telefono in mano, magari sto tornando a casa con zaino, borso e ceste di acqua. Cosa posso usare? Lo smartwatch. C’è l’app casa perfettamente integrata, creo un’automazione legata alla posizione e quando mi avvicino al portone premo solo la conferma sul display dell’orologio e via che si apre tutto. Ogni tanto corro no? Mi sono iscritto ad una gara quindi qualche passo lo devo anche fare nel breve. Quindi mi serve Strava con un link diretto. Si bella l’applicazione Allenamento di Apple, ma Strava è Strava suvvia. Comoda la sua estensione su Watch che con un clic avvia subito l’attività. Bene, esperienza anche qui fantastica e perfetta, nulla da dire. Poi a quel punto mi servivano delle informazioni rapide, veloci e che mi dovevano permettere di avere quei dettagli sottomano sempre: la data, il giorno, le possibilità di pioggia, la temperatura e le cose da fare. Niente di più semplice alla fine. Tutto integrabile con le varie complicazioni già presenti di default. Ultima, ma non meno importante, l’attività del giorno e quindi capire se con i miei anelli ero indietro o se ero a buon punto. Quindi piano piano, spulciando fra le schermate disponibili, trovo questa watch face e la compongo. “Imposta come quadrante attuale” e via. Bella, semplice non tanto ma completa e giusta.
Altra cavolata ma che mi ha fatto cambiare completamente visione sul prodotto: la griglia delle applicazioni. Non ho mai adorato la vista a grappolo passando subito alla classica lista in verticale. Tuttavia mi sembrava di non riconoscere quelle applicazioni e spesso aprivo quel menù infinito senza trovare quello che stavo realmente cercando. Mi son detto che forse un tentativo al grappolo lo avrei potuto dare, per cui tap, configurazione e via. Posso dire che oggettivamente mi sto trovando meglio, è più intuitivo per il mio cervello ed anche più appagante.
Morale della favola, posso dire che a 30 anni ho finalmente capito come usare un dispositivo che ho al polso almeno da 3/4 anni. Lo so, non è normale tutto questo. Ma ormai sono fatto così, mi conosco. Sapete qual è la cosa bella? Che quando poi scopri queste cose, non torni più indietro.
Questo post è stato interamente scritta dal mio iPad Air M1.
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