Redmi Pad: finalmente un bel tablet Android
Il Redmi Pad è uno di quei prodotti che ti sorprende sotto ogni punto di vista.
Poco dopo Natale ho sentito la necessità, come non so, di acquistare un tablet per vedere un film, una serie o un video mentre mi occupo di altro. Ammetto che non ne avevo sentito bisogno fino al momento in cui ho iniziato a trovare scomodo usare il MacBook Air per questioni di spazio. Sai mentre cucini non sempre puoi piazzare il portatile vicino, per cui mi sono domandato se fosse il caso di comprare un nuovo iPad o meno.
Ho scandagliato un attimo su Amazon, ma non volevo prendere il tablet di Apple sono sincero. L’ultimo iPadOS mi ha fatto staccare da questo prodotto viste le poche novità ed il taglio di funzionalità (giusto) sui modelli economici. Trovavo poi limitante per alcuni ambiti la “tavoletta” di Cupertino mentre in altri non ha eguali. A cosa mi riferisco? La gestione dell’applicazione File è pessima ancora oggi mentre sulla qualità delle app non ci sono eguali ahimè.
L’unica alternativa era chiaramente Android, Windows non lo ho preso nemmeno in considerazione sono sincero. Stesso discorso per ChromeOS. Il motivo è semplice: non sono funzionali. Chi fa dei buoni tablet? Non volevo proprio una cinesata, ma nemmeno un Samsung su cui spendere 350⁄400 euro. Per cui ho scartato tutti quei modelli economici di cui non si conosce nemmeno il nome e con delle CPU improbabili così come tutti i prodotti sopra i 300 euro.
Il budget era quindi di 200 euro circa, non di più. Boom: Redmi Pad. Mai visto. Mai sentito. Mai considerato. Però mi sono detto è Xiaomi, già il Pad 5 mi piacque non poco ma a questo giro era sopra il budget designato. Ero titubante sul processore ed il formato non in 4:3 a cui ero abituato con gli iPad. Per quella cifra mi sono detto che era il caso di provarlo. Carrello, pago e via di consegna in serata.
Non appena mi arriva apro la confezione e rimango stupido dal display. Con una diagonale da 10.6 pollici ed una risoluzione 1200x2000 pixel Xiaomi ha fatto centro, in questa fascia di prezzo. Un pannello ottimo, perfetto per vedere video, navigare e leggere. Si vede veramente bene ed ha una taratura che tutti i concorrenti in questa fascia di prezzo si sognano. Secondo aspetto positivo è l’audio. Ci sono quattro speaker stereo pazzeschi. Per rendervi l’idea sotto la doccia non uso più la mia cassa portatile, ma preferisco lasciare lui. Una qualità ottima che non mi sarei mai immaginato da un prodotto simile, sono sincero. C’è il Dolby Atmos, fa il suo ma non in cuffia dove vi consiglio di disabilitarlo in quanto abbassa di parecchio il volume generale sebbene livelli la qualità
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Il grosso dubbio era relativo al processore MediaTek MT8781 Helio G99. Non è un prodotto di fascia alta e nemmeno paragonabile allo Snapdragon 870 di Qualcomm presente sul Pad 5. Però supporta i 64 bit, lavora ad una frequenza di 2.2 GHz e con i suoi 4GB di RAM sa dire la sua. Il grosso vantaggio sta nei consumi che sono irrisori. Non essendo energivoro il tablet permette di effettuare anche 3⁄4 giorni di uso da divano con 3⁄4 ore di video al giorno. Effettivamente 8000 mAh sono tanti ed anche in una giornata intensa per lavoro permette lo stesso di arrivare a casa senza una ricarica. Ad esempio, con iPad, per me non era così. Tornando al volo sulla RAM scartate categoricamente il modello da 3GB. Puntate almeno su quello che ho scelto io ovvero 4/128GB. Capita, molto di frequente anche a causa della MIUI Pad, che le app non rimangano in memoria anche se usate un minuto prima. Si satura. Per cui onde evitare dei colli di bottiglia, andate almeno su 4GB di RAM, oltre non ha senso per una questione di costi
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Il software è però una di quelle cose su cui bisogna lavorare. Ho ricevuto fino ad oggi tre aggiornamenti. I primi due non hanno portato grosse novità lasciando sempre il tablet, al momento in cui scrivo, con Android 12 e la Miui Pad 13. L’ultimo, arrivato un paio di settimane fa, ha portato una bella introduzione legata alla dock ed alla gestione delle applicazioni. Finalmente è possibile usare in multitasking più finestre con la stessa gestione che abbiamo su iPadOS. Insomma chi viene da quel mondo lo troverà naturale nel suo utilizzo, per tutti gli altri basterà un attimo per abituarsi. Occhio però che si possono richiamare solamente le applicazioni presenti nella dock del launcher di sistema, non tutte quelle installate. Mi soffermo sulla questione widget. C’è del lavoro da fare. Lo spazio occupabile è veramente poco così come non si possono ridimensionare gli stessi. Xiaomi lavoriamoci, grazie. Ci sono tanti microlag, ci sono tanti riavvia del launcher e non sempre è perfetta le gestione del PiP dei video, delle app in multitasking e della gestione della RAM. Ho visto però alcuni video con la Miui Pad 14 e le cose cambiano nettamente. Sarà merito di Android 13? Lo spero. Ad oggi è l’unico aspetto che realmente critico di questo tablet ma con cui ci ho fatto “pace” per via del listino.
Conclusioni
Lo ricomprerei altre 10 volte. È uno di quei prodotti che ti strega e che ti appassiona. Ok è Xiaomi, di cui sono un enorme fan, ma 200 euro per un tablet così per me sono pochi. Non ha senso spendere di più né per la RAM aggiuntiva e nemmeno per la memoria in più. Io con una microsd da 128GB a 7,99 euro su Amazon ho risolto. Per cosa? Giusto quelle serie tv che voglio vedermi ogni tanto senza passare dal pc (ci siamo capiti). Spero realmente migliorino la gestione del software, l’unica vera pecca. Non ci sono accessori questo è vero. Dovete dotarvi di una tastiera esterna portatile. Idem per le cover, accontentatevi purtroppo. Mi ero affezionato difficilmente ad un prodotto, con questo è scoppiato qualcosa per davvero. Brava Xiaomi.