Swisscom: Fastweb dovrà ripulire Vodafone
La notizia della settimana in ambito tecnologico e non solo è l'acquisizione conclusa di Vodafone Italia da parte del colosso Swisscom proprietario, tra gli altri, anched i Fastweb.
Ora è ufficiale con un bel deal da 8 miliardi di euro come costo complessivo dell'operazione. Dopo tante settimane di trattative, di indiscrezioni e di offerte con di mezzo anche la cara Iliad, ora si preannuncia un nuovo quadro nel mondo delle telecomunicazioni italiane. Con l'acquisizione di Vodafone Italia, Swisscom ha messo a segno un gran bel colpo. Assisteremo ad una nuova operazione in stile WindTre e questa, vuoi o non vuoi, stravolgerà nuovamente il mercato.
C'è una sfida però che a mio avviso rimane la più grande in assoluto e che riguarda molto da vicino proprio Fastweb: ripulire la reputazione di Vodafone. Parlo chiaramente dal punto di vista commerciale con l'azienda rossa che negli anni è stata sinonimo sì di qualità della sua rete da un lato, ma anche di poca attenzione nei confronti del cliente. Tanto che le politiche trasparenti e chiare di operatori terzi come Iliad hanno fatto breccia nel cuore di tanti, anche a discapito del portafoglio.
Da un lato però questa operazione ha portato e porterà una bella ventata di aria fresca in ambito reti, proprio per la stessa Fastweb. In questo modo acquisisce non poco potere proiettando l'azienda verso il tavolo dei grandi con Tim e WindTre. L'infrastruttura di Vodafone è stata da sempre una delle più interessanti nonché qualitativamente ottima. Tanto che non abbiamo mai sentito di problemi degli utenti legati a lamentele, colli di bottiglia o altro anzi. A questo poi dobbiamo anche aggiungere la stessa rete proprietaria dell'azienda gialla, la quale ha investito non poco in questi ultimi mesi anche raggiungendo accordi interessanti, vedasi Sky Mobile.
Al netto della struttura societaria che la nuova compagnia andrà a prendere, è chiaro come questo sia uno scossone non da poco per i competitors. Il mercato ormai si sta sempre più delineando con aggregazioni fra aziende e non con la creazione di nuove realtà. Se ci pensate stanno nascendo sempre più agglomerati in stile automotive. Tant'è che dietro questa operazione io non riesco a non rivedere il discorso di Sergio Marchionne quando parlava delle potenziali acquisizioni e fusioni del vecchio gruppo FCA. La concorrenzialità del mercato e le richieste dei clienti hanno affossato per alcuni aspetti i grandi operatori che non detengono più la leadership e che, ora, stanno subendo le conseguenze di aziende più giovani e snelle.